La Società Anonima Industria Salumi e Formaggi, presieduta dall’avvocato Cesare Mazzoni, produce salumi italiani e confeziona quelli stranieri, tanto da essere conosciuta anche all’estero. L’avvocato Mazzoni aveva già fondato 10 anni prima la Società Anonima delle Terme di San Pellegrino famosa per le qualità benefiche dell’acqua.
Lo stabilimento della Società Anonima Industria Salumi e Formaggi viene costruito nel 1909 in corso XII Marzo 59, secondo il progetto degli arch. Mentasti e Lissoni mentre i calcoli del cemento armato furono eseguiti dall’ing. Volpi, titolare di un brevetto per un sistema costruttivo completo, che affianca l’impresa costruttrice Belloni-Maroni. Tutto il lavoro viene eseguito in un anno. Questo stabilimento rivaleggia con i più famosi d’Europa “per grandiosità e modernità d’impianti e norme igieniche di funzionamento”. All’epoca l’edificio presenta una facciata di gusto neoromanico con fasce decorative alternate in cotto ed intonaco bianco. Dietro a quest’aspetto fortemente rappresentativo, la struttura e l’articolazione degli spazi, legate all’utilizzo di nuovi materiali, trovano soluzioni distributive razionali, per raggiungere un “programma semplificatorio e della massima economia”. “Al piano terreno nello spazio centrale si trovava il Salone della lavorazione a una sola campata; al primo piano vi erano i locali di servizio, quali l’infermeria, i dormitori, il refettorio ecc. Sul retro dell’edificio si trova tuttora una ciminiera in laterizio di 25 metri ed un piccolo fabbricato che serviva come stalla”. Il nuovo stabilimento deve poter macellare settimanalmente fino a 400 maiali; occorre quindi un grandioso impianto di frigoriferi e di sale di stagionatura sufficienti a contenere per il tempo necessario per la loro maturazione tutti i salumi ricavati da tale macellazione. Il ciclo di lavorazione e stagionatura delle carni suine è contenuto nella parte centrale, con quattro ampi saloni sovrapposti di 13 metri x 48; il principale era alto 9 metri ed è dotato di una gru scorrevole. Nel sotterraneo sono disposte le celle frigorifere. I corpi laterali ospitano altri servizi: la lavanderia, gli uffici e l’abitazione del direttore, il refettorio, i locali per la vendita al dettaglio verso il fronte del corpo di fabbrica. Nei piccoli fabbricati separati vi sono l’affumicatoio, gli impianti di riscaldamento e refrigerazione ed una centralina per il pompaggio dell’acqua con una portata di 50.000 litri/ora. Lo stabilimento è in possesso d’impianti all’avanguardia, ma soprattutto è noto per le eccellenti condizioni igieniche. L’edificio è a quattro piani a pianta composita: i corpi laterali sono disposti simmetricamente al principale, formando una sorta di “H”. La struttura permette ampie finestrature, soprattutto nel corpo centrale. Il partito architettonico (archi ribassati, coronamento della fronte, pensilina in ferro e vetro), riprende originariamente anche il gusto neoromanico nel rivestimento a fasce alternate bianco e cotto, ora coperto dall’intonaco monocromo. Sul retro dell’edificio si trova un piccolo fabbricato in origine adibito a stalla e una ciminiera in laterizio alta 25 m. Dopo essere stato utilizzato da vari enti e uffici pubblici, l’edificio è stato completamente ristrutturato per accogliere la scuola. L’edificio fronteggia il corso XXII Marzo all’altezza del numero civico 59, su un’area di proprietà pubblica ed ospita oggi un insieme di servizi tra cui una scuola materna, un istituto professionale ed una biblioteca. Il lotto occupa la parte centrale di un isolato rettangolare in una zona prevalentemente residenziale. Il corpo edilizio ha un impianto simmetrico ad “H” e comprende quattro piani con ammezzato. Il cortile risulta piuttosto articolato.