All’inizio del ‘800 secolo, ben prima dell’unificazione dell’Italia, la particolare situazione italiana caratterizzata da rivolte popolari e instabilità politica rendeva le spezie difficili da trovare a Milano. Malgrado questo contesto, grazie alla sua passione e alla sua iniziativa personale, un giovane imprenditore e aspirante erborista crea qualcosa di unico in un piccolo laboratorio.
1815: Ausano Ramazzotti, bolognese poco più che ventenne, si trasferisce a Milano al Borgo degli Ortolani (fuori porta Tenaglia, l’attuale Piazzale Biancamano) e inizia a sperimentare miscelando ingredienti da tutto il mondo, come scorze d’arancia dolce italiana, genziana, rabarbaro, curcuma e rosmarino. Da bravo commerciante intuisce cosa possa muovere il desiderio dei clienti ancora prima che la voglia prenda forma nei loro pensieri.
Le pagine di erboristeria lo ispirano, si procura il materiale per i primi esperimenti e a Genova tratta l’acquisto di sacchi di radici, bucce di arance, spezie e corteccia. Alla maniera galileiana secondo prove successive combina la menta piperita con il calamo, la genziana con il rabarbaro, fino a selezionare trentatré ingredienti fra spezie, frutti, radici e fiori. Ognuno speciale, ognuno ragionato: la china dal Sud America o da paesi asiatici e sudafricani, le arance dolci dalla Sicilia mentre quelle amare dalle isole di Curaçao, il rabarbaro dalla Cina. Per ogni elemento studia e identifica la provenienza che gli avrebbe garantito la migliore qualità.Ausano Ramazzotti vuole un liquore, non un miscuglio.
Escono così dalla sua bottega le prime bottiglie di Amaro Felsina (felsina sta per Bologna, la sua città) Ramazzotti e le distribuisce nelle osterie della zona, le propone alle famiglie altolocate, senza pubblicità, facendo tutto da solo. Alla fine arriva a realizzare nel suo laboratorio in zona Arena (che all’epoca si chiamava Anfiteatro) un amaro a base di 33 erbe e spezie.
Nel 1848 apre il primo bar Ramazzotti vicino al Teatro alla Scala, in Via di S. Margherita numero 1109 e serve il suo Amaro: il primo liquore italiano non a base di vino.
Nel 1866 Ausano Ramazzotti, dopo aver creato un’azienda prospera per oltre 50 anni, muore lasciando agli eredi la ricetta segreta del suo amaro e uno struggente testamento in cui a ogni persona che ha avuto un ruolo nella sua vita avrebbe destinato un lascito. Con spirito da condottiero d’azienda pensa anche a lasciare “ai giovani dei suoi negozi un regalo ad arbitrio degli eredi in proporzione degli anni di servizio”, così vergato nelle sue ultime volontà. L’azienda ai figli maschi, alle femmine denari e immobili ma Eugenio ben presto cederà la sua parte al fratello che la guiderà fino al 1871 per poi lasciarla nelle mani dei figli Enrico, Carlo, Ausano e Antonio.
Il novembre 6 novembre1872 viene costituita la ditta Fratelli Ramazzotti e, fedeli al borgo, l’azienda si trasferisce nel ’74 a breve distanza, in via Canonica, dove rimane per oltre 80 anni.
Enrico e Ausano, fedeli alla ricetta ma attratti dalla tecnologia, fanno arrivare dall’estero un grande alambicco in rame. L’amaro Felsina Ramazzotti viene reclamato dai negozianti, consigliato dai medici contro l’inappetenza, si staglia sui vassoi con l’etichetta che ammicca rossa con una fascia blu mare su cui corre la firma, “Fratelli Ramazzotti”. La rete di vendite si amplia, corrono lungo la penisola i venditori per visitare i punti vendita, cartoline stampate con la quadriga della Vittoria alata annunciano la visita di un incaricato.
Viene la pubblicità sulla carta stampata, il nuovo secolo e con lui la prima guerra mondiale che impone restrizioni ma la Ramazzotti continua a produrre e inviare bottiglie come genere di conforto ad alpini e fanti impegnati fra vette dolomitiche e doline carsiche.
Nel 1919 i Ramazzotti danno il via a importanti campagne pubblicitarie avvalendosi dell'opera di famosi artisti che proseguono fra gli anni ‘20 e gli anni ‘40 con la collaborazione di famosi illustratori come Seneca, Dudovich, Boccasile, Araca e Cappiello, vengono riconosciute come vere opere d’arte moderne. Il primo slogan è "Ramazzotti, il sovrano degli aperitivi". Nel 1934 Guido Ramazzotti a capo dell'azienda crea il famoso slogan "Un Ramazzotti fa sempre bene".
Durante la Seconda Guerra Mondiale la distilleria viene completamente distrutta ma Guido Ramazzotti la ricostruisce già nel 1947 e la ditta continua ad espandersi: una vera dimostrazione della reale determinazione ad avere successo e portare avanti la tradizione familiare dei fratelli Ramazzotti.
Nel 1959 la famiglia decide di espandere il brand in tutto il mondo e l’inimitabile etichetta rossa e blu divenne un’icona internazionale.Nel 1959 aprono i nuovi impianti in Piazza Stuparich, mentre lo stabilimento di Lainate è del 1970.
All’inizio degli anni ‘60, la famiglia Ramazzotti decide di ampliare il portfolio di prodotti. Amaro Menta viene creato come rinfrescante alternativa dopo il pasto: un liquore leggero, al sapore di menta, caratterizzato da spiccate note di menta e vaniglia.La competenza e la flessibilità acquisite nel corso degli anni consenta a Ramazzotti di competere anche in altre categorie di alcolici, come quella dei liquori all’anice. Nel giro di qualche anno Ramazzotti lancia Sambuca Ramazzotti con il suo profilo di gusto armonioso e complesso: dolce, deciso e tipicamente italiano.
Nel 1972 le Distillerie Ramazzotti, recentemente cedute al gruppo francese Pernod Ricard, vengono premiate dalla Fiera di Milano insieme ad altre aziende che hanno esposto per più di 50 anni consecutivamente.
Nel 1985, il payoff televisivo di Ramazzotti “Milano da bere” trasformò il brand in una vera e propria icona. Con una città aperta e dinamica sullo sfondo, la campagna racconta l’amore per la vita e i momenti più felici condivisi con gli amici. Racchiude tutto quello che il brand rappresenta. “Milano da bere” è ideato da Marco Mignani e diventa subito parte del linguaggio dei tempi, come per la “Dolce Vita” di Roma degli anni ‘50. Lo slogan si associa perfettamente all’immagine di Milano, una città che “rinasce ogni mattina, pulsa come un cuore. Milano è positiva, ottimista, efficiente. Milano è da vivere, da sognare e da godere… una Milano da bere.
Nel 1994 lo stabilimento di Lainate viene chiuso e la produzione spostata negli stabilimenti di Canelli, in provincia di Asti.
Sono ormai passati più di due secoli, la ricetta è rimasta segreta e i 33 ingredienti mai svelati continuano a comporre il sapore e la profondità dell’Amaro Ramazzotti; la tecnologia è avanzata tanto che oggi vengono estratti con la tecnologia a ultrasuoni botaniche 5000 litri di infusioni botaniche al giorno e ogni ora escono 17000 bottiglie di amaro dalla linea di produzione a Canelli.