Il gelato è, in gran parte, debitore del genio culinario italico: nel 1686 Francesco Procopio dei Coltelli apre a Parigi la prima gelateria; nel 1903 il gelataio Italo Marchioni crea le prime cialde a cono negli Stati Uniti. Nel 1948 il signor Angelo Motta regala all’Italia uno stecco al gusto fiordilatte. È il Mottarello, il capostipite dei gelati confezionati italiani.
Nel 1939 Pepino a Torino viene creato il Pinguino: gelato alla panna ricoperto di cioccolato fondente, su uno stecco, da mangiare “a passeggio”, ma siamo ancora alla produzione artigianale e di quartiere.
Nel 1946 Italo Barbiani e Alfred Wiesner aprono la gelateria Algida a Roma. Barbiani è trentino e Wiesner è un ingegnere austriaco ebreo che ha ricevuto in dono due macchine per fare gelati proprio per la sua collaborazione alla Resistenza. Il nome Algina ricorda a Wiesner una sua vecchia fiamma. Il primo gelato che producono è il Cremino.In tutta Italia fervono esperimenti sul tema gelato. La storia dei gelati confezionati in Italia è legata indissolubilmente a quella dei panettoni prodotti su scala industriale.Infatti dopo aver raggiunto il successo con il panettone, negli anni Trenta, nel 1948 il signor Angelo Motta inventa uno stecco al gusto fiordilatte: è il Mottarello. Nascono i gelati confezionati italiani. Comincia un’era sfavillante di bambini che fanno la fila allo stabilimento balneare per accaparrarsi un gelato cercando poi di non farselo sciogliere in mano.Le fabbriche di panettoni devono trovare un articolo per coprire il vuoto di fatturato tra Pasqua e l’autunno inoltrato.Allora Angelo Motta e i suoi collaboratori ideano il gelato da passeggio industriale. Gli italiani però sono abituati a gustare il gelato di produzione artigianale, prodotto sotto casa o al più nelle zone di villeggiatura.Il gelato, in quegli anni, non è considerato un alimento (negli anni ’50 a mala pena entra nelle statistiche alimentari con 250 grammi all’anno per persona, oggi se ne mangia quasi 5 chili per persona), come lo è, invece, per le popolazioni nord europee.Come vincere allora queste resistenze e creare un’abitudine? La pubblicità! Infatti Motta riempie di cartelloni e manifesti pubblicitari l’Italia intera dove una bionda sorridente ti affascina offrendo un Mottarello.Visto il successo del gelato Motta, subito Alemagna ne segue le orme proponendo agli italiani un gelato che sia anche un alimento e cosa di meglio di un gelato a due gusti in mezzo a due biscotti? Ecco allora il Fortunello.Gli Italiani cominciano a trovarci gusto e allora le aziende milanesi produttrici di panettoni e colombe subito ne seguono l’esempio. Così la fabbrica dolciaria di Frontini e quella di Besana cominciano a creare un settore di produzione e distribuzione di gelati, entrambe sono manifatture di panettoni, biscotti e dolci.
Produrre gelati industrialmente è molto più complesso che produrre panettoni: le aree di produzione sono più complesse, va creata ex novo una catena del freddo con apparecchi che mantenessero per molti gradi sottozero sia il semilavorato immagazzinato che il prodotto finito. La distribuzione deve avvenire con automezzi refrigerati e i dettaglianti/negozianti devono essere provvisti di banchi frigoriferi debitamente personalizzati con il marchio dell’azienda. Le aziende che producevano impianti frigoriferi per automezzi sono poche e tutte americane, lo stesso vale per i frigoriferi dei bar/gelaterie. Bisogna creare anche la catena della manutenzione. Per ultimo la pubblicità con distribuzione in comodato di ombrelloni, tavolini e sedie. Il tutto partendo da zero.Con il solito spirito combattivo, tipico degli imprenditori del primo dopoguerra, Motta e Alemagna e al seguito pochi anni dopo Besana, Frontini ed Eldorado cominciano la storia del gelato industriale da passeggio. L’ultimo ostacolo, forse meno dispendioso ma più difficile è quello del palato degli italiani, abituati al gusto dei gelati artigianali.La conservazione del prodotto non può essere affidata a ingredienti pericolosi perché la maggior parte dei clienti sono minorenni, il gusto deve essere fresco, saporito e imitare, se non addirittura migliorare, quello delle gelaterie artigiane e per ultimo il prodotto non deve ghiacciarsi.Probabilmente pensando a quest’ultima possibilità le aziende produttrici come Besana, Frontini ed Eldorado pensano ai ghiaccioli. Freschi, non calorici, basso prezzo, allegri e stimolanti per il pubblico giovanissimo.Mentre Besana e Frontini venivano dalla pasticceria, Eldorado viene fondata nel 1952 da Gino Zanetti in una fiorente Milano. Per presentare questa sua nuova azienda, al commendatore Zanetti viene l’idea di farsi costruire una macchina da presentare alle manifestazioni sportive per promuovere il marchio. Nasce così Maserati Tipo 420 Eldorado. Sin da subito l’idea risulta vincente ed in poco tempo la Eldorado oltre a quello di Milano apre un altro stabilimento a Napoli. Entrambi gli stabilimenti produttivi permettono alla nuova azienda di competere con le altre aziende produttrici di gelato presenti sul mercato.La produzione dei primi gelati e’ stata studiata soprattutto per i più piccoli, infatti i primi gelati hanno una forma piuttosto stravagante creata proprio per attirare l’attenzione dei bambini che non riescono a resistere a queste leccornie.Le aziende del gelato trovano nei personaggi degli sketch televisivi (soprattutto in Carosello) le loro migliori promozioni. Motta comincia la propria campagna pubblicitaria con due personaggi dei cartoni animati che entreranno nel mito: Toto e Tata.Alemagna si affida a tre attori di teatro: Lia Zoppelli, Enrico Viarisio e Franco Scandurra. Eldorado ha i suoi propri personaggi: Cocco Bill, Topo Gigio, Eldoleo e persino Giorgio Gaber.Gli sponsor di Besana sono Cochi e Renato.Oriella Dorella e Ornella Muti sono le sponsor dei gelati Frontini.Ma quali sono stati i prodotti di successo di queste aziende “minori” del gelato milanese? Frontini ha alcuni prodotti che vanno alla grande: la Banana (inimitabile), il Lecca Lecca (imitazione di un prodotto simile americano), e la Cassata supersponsorizzata dai manifesti pubblicitari e per ultimo, ma tra i migliori, il semifreddo al torroncino che neanche i gelatai genovesi sarebbero riusciti a fare.Besana, con prodotti in anticipo sui tempi, presenta le torte gelato per la famiglia e per fare bella figura come invitato. Per i gelati da passeggio presenta delle coppe superfarcite, mottarelli ripieni e cornetti con tantissimi sapori.Eldorado, l’ultima arrivata, con il Camillino ha fatto epoca, riuscendo a soppiantare il mitico Fortunello (forse per il prezzo). Poi il Cucciolone, la Granita pronta e i ghiaccioli Calippo ripieni di crema di frutta.I grandi investimenti e gli sforzi industriali di Gino Zanetti creano grossi problemi all’azienda che nel 1967 è costretta a capitolare davanti alle offerte di acquisto di Uniliver/Algida. Il marchio Eldorado sopravvive nel catalogo Algida fino al 1997.Besana e Frontini vengono acquistate nel 1975 da Battistero, azienda dolciaria di Parma. Da allora la società attraversa una lunga serie di peripezie finanziarie, societarie ed aziendali finché nel 2010 Battistero e le società ad essa collegate vanno in liquidazione e poi in fallimento. Lo stabilimento di Parma che comprendeva tutte le attrezzature produttive del Gruppo dolciario viene acquistato da Esselunga mentre i marchi sopravvivono per qualche anno e poi scompaiono.