De Angeli-Frua: eredità di un quartiere storico a Milano


Il quartiere De Angeli-Frua a Milano, a ovest del centro storico, caratterizzato da ville e giardini, parchi, vie commerciali, punti di interesse storico-culturali e buona predisposizione dei mezzi pubblici, rappresenta oggi una delle zone più apprezzate della città.

La zona, che fu tra le più colpite durante i bombardamenti bellici, ha inevitabilmente perso quasi tutto l’assetto urbano di primo Novecento, in favore di un’importante riqualificazione urbanistico-architettonica, che la rende oggi tra i quartieri più moderni e all’avanguardia di Milano.

Tuttavia, la storia che la precede, è degna di un ricordo particolare: se non fosse per la presenza di pochi edifici di fine Ottocento, nei pressi di Via Marghera, nessuno forse immaginerebbe che piazza De Angeli un tempo era il cuore di un piccolo borgo di campagna sviluppatosi poi in villaggio operaio e divenuto simbolo della rinascita e della Milano industriale di un tempo.

L'antico quartiere della Maddalena

L’attuale quartiere De Angeli-Frua, infatti, sorge su un antico borgo di campagna, sulle rive del fiume Olona, conosciuto come quartiere della Maddalena, per via della colonna votiva dedicata a Maria Maddalena, commissionata da Carlo Borromeo alla fine della peste del 1575, ed ancora in piedi, proprio in Piazza De Angeli.

Il borgo ha vissuto verso la fine dell’Ottocento una vera e propria rivoluzione dal punto di vista urbanistico, industriale e sociale, grazie a due eccellenti personalità per la città di Milano: Ernesto De Angeli e Giuseppe Frua.

Lo sviluppo e la trasformazione del borgo della Maddalena inizia nel 1872 quando venne fondata, sfruttando le acque del fiume Olona, l’industria dei tessuti stampati di Ernesto De Angeli, che a poco a poco, unendosi nella collaborazione con Giuseppe Frua, creò un notevole polo industriale tessile, attivo a livello internazionale, lasciando in eredità alla città di Milano un villaggio-operaio, quartiere-giardino tutelato dal 2003 da vincolo paesaggistico.

Da borgo a quartiere industriale: l’intuizione del De Angeli

Il quartiere De Angeli Frua deve la sua moderna costituzione e il suo valore storico-sociale, prima di tutto all’intuizione e alle capacità imprenditoriali di Ernesto De Angeli.

Diplomato al Beccaria di Milano e trasferitosi in città per seguire gli studi di ingegneria industriale al Politecnico, interrotti in seguito alla morte del padre, inizia la sua carriera e l’avvicinamento al settore industriale tessile quando trova impiego a Milano presso la stamperia di Eugenio Cantoni, industriale e banchiere di grande prestigio, e quando assume successivamente anche il ruolo di contabile all’interno di una piccola tintoria, sempre di proprietà del Cantoni, situata nel sobborgo della Maddalena. 

Divenuto direttore della stamperia e approfittando delle favorevoli condizioni del mercato finanziario milanese e della ripresa del settore cotoniero di quegli anni, De Angeli costituisce nel 1878 la Società in accomandita semplice per la stamperia e la colorazione dei tessuti E. De Angeli e C., con un capitale sociale di L. 650.000, sottoscritto dai nomi più importanti della finanza e dell’imprenditoria lombarda, tra i quali lo stesso Cantoni e poi G. Crespi, E. Krumm, A. Namias, L. Terruggia, G. Borgomancri, oltre che il sostegno del Credito Lombardo e dalla Banca Zaccaria Pisa, che per un lungo periodo partecipa al consiglio di amministrazione dell’impresa.

Collaborazione De Angeli-Frua: nascita di un disegno industriale di successo

In pochi anni l’azienda diventa una delle maggiori imprese italiane del settore e grazie alla proficua collaborazione con Giuseppe Frua, diplomato in studi commerciali e con un’esperienza professionale in Germania presso un’industria tessile, lo stabilimento milanese viene presto ampliato. Dopo aver lavorato per un periodo presso lo stabilimento del Cantoni a Ponte D’Albiate, Frua diventa direttore commerciale del Cotonificio Cantoni di Castellanza, si associa alla tessitura F.lli Banfi di Legnano costituendo l’Anonima Frua & Banfi, che viene dotata di innovativi telai Jacquard e di un moderno impianto per la filatura.

La visione avanguardista e imprenditoriale di Frua, viene subito apprezzata dal De Angeli, che lo assume nel proprio stabilimento, affidandogli la carica di procuratore generale della società. Nel 1883 Frua sposa la sorella di De Angeli e presto la collaborazione tra i due si fa sempre più profittevole: nel 1896 nasce la società De Angeli-Frua, dall’unione delle fabbriche del Frua e quelle del De Angeli, che nel frattempo aveva ampliato lo stabilimento di Milano, e il Frua ne diventa capo degli stabilimenti.
 

De Angeli Frua a Milano: simbolo del tessile nel mercato internazionale

Con Giuseppe Frua, la società sviluppa il suo processo di ampliamento: nel 1884 l’azienda si dota di un più moderno modulo per la stampa e viene avviato un progetto di integrazione produttiva, con una sezione per l'incisione a mano dei cilindri per stampa. L’ampliamento dei mercati e l’esigenza di disporre di una produzione a ciclo completo, inoltre, portano alla costruzione di nuovi reparti per la tessitura del cotone e alla costituzione di tre stabilimenti produttivi, a Milano, Agliè e Legnano, e con l’inizio del nuovo secolo anche la De Angeli & C. si trasforma, diventando Società Anonima Italiana per l’Industria dei Tessuti Stampati, incorporando gli stabilimenti Blumer ad Agliè e quello della ditta Ackerman di Omegna.

L’azienda diventa presto famosa per la produzione di tessuti colorati e, anche grazie all’esperienza acquisita da Frua nel periodo di formazione in Germania, conquista un posto nei mercati internazionali, entrando in concorrenza con i grandi produttori europei come il Regno Unito, competendo vivacemente per la produzione di tessuti in cotone, seta, taffetà, satin e georgette.

Alla morte di Ernesto De Angeli, nel 1907, Frua diventa direttore generale e consigliere delegato della società e sotto la sua direzione l’azienda vive un’ulteriore ed eccezionale impulso: nel 1925 Frua viene nominato presidente della Società Italiana Ernesto De Angeli per l’industria dei tessuti stampati, che cambia la propria denominazione sociale in Società De Angeli Frua per l’industria dei tessuti stampati ed in pochi anni vengono acquistati cotonifici strategici, come il Cotonificio di Roè in provincia di Brescia, il Cotonificio Bergamasco a Ponte Nossa e la stamperia meccanizzata Romeo Zerbi a Saronno.

Lo sviluppo industriale De Angeli Frua nel quartiere

La fabbrica tessile De Angeli-Frua, inizialmente attiva con 34 operai, vive un momento di grande espansione: si arriva alla presenza di 1500 telai e 950 dipendenti, solo nello stabilimento di Aglié, dove venivano prodotti 24.000 metri di tessuti di cotone al giorno. Negli anni ‘30, assunta la doppia storica denominazione De Angeli-Frua, la fabbrica occupa ormai un’area di ben 100.000 mq nel quartiere della Maddalena, offrendo lavoro ad oltre 2000 operai, e all’interno dello stabilimento viene realizzato anche un nuovo edificio dedicato agli uffici logistici ed amministrativi, progettato dagli architetti razionalisti Gino Pollini, Luigi Figini e Luciano Baldessari, oggi scomparso.

La costante attenzione alle nuove richieste del mercato, al mutamento dei gusti e delle mode e ai cambiamenti produttivi, conduce il Frua ad aprire un primo settore per la lavorazione dei tessuti in seta artificiale e, in seguito, un reparto per il candeggio della nuova materia prima che si stava affermando sul mercato internazionale.

Successivamente, viene introdotta la lavorazione delle fibre artificiali e dopo la crisi postbellica la produzione viene indirizzata verso tessuti pregiati e di media fattura, pubblicizzati su molte riviste femminili di moda di quegli anni.

Anche dopo la morte di Frua, nel 1937, l’azienda vive un ventennio di crescita, estendendo la produzione anche al settore motociclistico, sino però alla decadenza negli anni ‘50, quando gli stabilimenti vennero ridimensionati e chiusi definitivamente negli anni Sessanta, lasciando lo spazio ad un quartiere residenziale moderno, oggi altamente stimato dai cittadini milanesi.

Villaggi-operai e scuole professionali: la visione sociale De Angeli-Frua

De Angeli dimostra grandi doti imprenditoriali e assume ruoli politici di prestigio nella città: diventa prima consigliere comunale di Laveno e Milano, poi senatore; acquista tre carature della società editrice del Corriere della Sera, diventando socio di Benigno Crespi, figlio di un importante industriale cotoniero, e di Giovanni Battista Pirelli e assumendo come direttore del giornale Luigi Albertini.

Oltre allo spirito imprenditoriale, De Angeli manifesta da subito grande sensibilità per i problemi legati all’emergere dell’industria e promuove diverse iniziative sociali, come nel campo della prevenzione degli infortuni sul lavoro e dell’istruzione, e fa costruire, in Corso Vercelli, un grande fabbricato a tre piani, la cosiddetta “Ca Rossa”, con 77 stanze, 33 bagni, 2 refettori, fornita di acqua potabile e illuminazione a gas, ad appannaggio degli operai degli stabilimenti.

Dopo la sua morte, in seguito all’acceso dibattito milanese sulle case operaie e popolari, il 12 luglio 1919 viene costituita la Società Cooperativa per la costruzione di case per gli addetti della Stamperia Ernesto De Angeli di Milano, un villaggio operaio che doveva possedere, come nel disegno voluto dal suo fondatore, eccellenti servizi igienici, luce e acqua corrente, spazi verdi e un sistema fognario autonomo, con la concessione di un diritto di riscatto dell’abitazione al dipendente, dopo trent’anni di servizio in azienda.

L’ascesa politica di De Angeli e la sua spiccata sensibilità, lasciarono, quindi, una grande eredità imprenditoriale e sociale, che il Frua seppe cogliere con determinazione e impegno.

Condividendo la visione sociale del De Angeli, infatti, Giuseppe Frua comincia ad elaborare una proposta di villaggio operaio. Attiva una scuola per la formazione degli operai e dà avvio alla costruzione di case per i dirigenti dello stabilimento. Fonda diversi asili per i figli degli operai, a Omegna, Ponte Nossa e Legnano, e avvia la creazione di strutture ricreative dove, accanto ai momenti di studio, di ricreazione e di sport, sono previste lezioni di cucito per le donne e di disegno pratico per i maschi; istituisce biblioteche e luoghi "protetti", dove i giovani tra i dodici e i diciassette anni possono trascorrere il tempo libero, istituisce convitti per le operaie e gli operai che restavano in città durante la settimana per poter lavorare in fabbrica e fonda la “Casa del Lavoratore”.

Nel 1926 istituisce una scuola professionale per i figli degli operai dell'azienda, dove venivano impartite lezioni di falegnameria, meccanica, disegno pratico, ma anche di materie come chimica, lingua italiana, legislazione sociale e igiene. Una sezione, invece, era interamente indirizzata alle mansioni amministrative e venivano qui insegnate anche le lingue straniere. A completamento del suo ampio progetto educativo il Frua contribuisce, sul piano finanziario e organizzativo, all'Opera pia Ernesto De Angeli, che aveva lo scopo di erogare borse di studio agli studenti più meritevoli perché potessero compiere studi superiori.

Il quartiere-giardino De Angeli Frua oggi: l’eredità di un villaggio operaio

A partire dagli anni ‘20 nella zona De Angeli Frua viene avviata un’opera di riqualificazione e di riassetto urbano con la costruzione di numerose villette con giardino, unifamiliari e plurifamiliari, attorno ad una piazza con una fontana, oggi misteriosamente scomparsa (tra via Moncalvo, via Anguissola e via Desenzano), un grande edificio su via Desenzano, soprannominato “Il Casone” e la costruzione della metropolitana 1 negli anni Sessanta, che portano alla caratterizzazione del quartiere De Angeli-Frua come una zona ancora oggi apprezzabile e a misura d’uomo, commercialmente e culturalmente vivace, ma vivibile e tranquilla.

Insieme al piccolo edificio che oggi ospita la biblioteca rionale di piazza Sicilia, il villaggio De Angeli Frua costituisce l’ultima memoria fisica della celebre industria milanese dei tessuti stampati, uno dei principali centri tessili italiani, e, mantenendo ancora oggi l’aspetto di quartiere-giardino, rappresenta uno dei migliori esempi di villaggio operaio di inizio Novecento.

Scopri gli immobili in vendita nel quartiere De Angeli Frua.