AEM - AZIENDA ENERGETICA MUNICIPALE
Alla fine dell'Ottocento nasce a Milano la centrale termoelettrica di Santa Redegonda, inaugurata il 28 giugno 1883 su progetto di Giuseppe Colombo; è stata la prima centrale termoelettrica italiana e la prima dell'Europa continentale, dopo le centrali di Holborn a Londra (giugno 1882) e di Pearl Street a Manhattan (settembre 1882), prima in Europa e seconda nel mondo.
Con il "SIstema Edison" a corrente continua, la centrale dà energia per l'illuminazione elettrica di esercizi commerciali nelle vicinanze di Piazza del Duomo – tra i quali il Caffè Biffi ed i magazzini Bocconi (oggi La Rinascente) – del Teatro Manzoni in piazza San Fedele e, dalla fine del 1883, del Teatro alla Scala. La Centrale è commissionata e finanziata dal "Comitato promotore per le applicazioni dell’energia elettrica in Italia”. La Banca Generale, socia del Comitato, acquista e mette a disposizione il vecchio teatro di via Santa Radegonda che viene demolito. Al suo posto viene costruita una nuova palazzina.
La centrale ha accesso da Via Santa Radegonda (da qui il nome) ed affaccia sulla parallela Via Agnello, in prossimità dell'abside del Duomo e che prende il nome dallo storico monastero di Santa Radegonda.Viene demolita nel 1926 per costruire il cinema Odeon. La sua gestione è affidata nel 1884 all'allora Società Generale Italiana di elettricità sistema Edison, partecipata con grandi investimenti da diverse personalità della Milano finanziaria.
Due anni dopo il Comune di Milano affida a questa società la gestione dell'illuminazione elettrica di alcune strade. La Union des Gaz, che ha una posizione monopolista in città nel settore dell'illuminazione stradale a gas, fa ricorso alla giustizia contro il Comune per questa decisione; il contenzioso si risolve nel 1887, anno in cui si stipula la prima convenzione quinquennale con la Edison per l'illuminazione pubblica a elettricità.
Nel 1893 la Edison ha anche la convenzione per l'elettrificazione delle linee tranviarie, poi sempre la stessa costruisce centrali idroelettriche ma le tariffe applicate dall’ Edison sono ritenute troppo alte rispetto alla media italiana, e così inizia a maturare l'idea di trovare un'alternativa a quella società e nel 1903 viene varata una legge per la municipalizzazione del servizi pubblici favorendo nel 1905 la nascita della prima centrale comunale in Piazza Trento.
Le origini della società risalgono all'ottobre del 1910, quando 15.059 cittadini elettori milanesi approvano, per referendum, la proposta del Comune di Milano di affidare la gestione degli impianti elettrici comunali a un'azienda municipalizzata, secondo i criteri della legge sulle municipalizzazioni del 1903. Nel 1910 nasce l'Azienda Elettrica Municipale (AEM) di Milano, che inizia il suo primo esercizio il 1º gennaio dell'anno successivo. La Edison, però, protesta perché ritiene che gli accordi non siano rispettati, contenzioso che si risolve nel 1916 con una nuova convenzione, con scadenza entro il 1931, che determina un concordato sulle tariffe e sulle future utenze.
Negli anni successivi, in seguito al vorticoso aumento del numero delle utenze, l'azienda deve studiare l'ampliamento delle proprie capacità produttive. Cosi nel 1917, dopo la conclusione delle “ostilità commerciali” con Edison, viene inaugurata la nuova centralina della Boscaccia, che va ad aggiungersi alla centrale di Grosotto e, nei primi anni '20, vengono inaugurati l'impianto idroelettrico del Roasco e la diga di sbarramento di Cancano, in Valtellina.
Durante il fascismo, fallito il tentativo di procedere alla privatizzazione, l’AEM prosegue nella sua ascesa. Ampliamento e consolidamento degli impianti esistenti, creazione di nuove infrastrutture caratterizzarono gli anni Trenta e parallelamente rappresentarono uno sforzo che la municipalizzata milanese viene chiamata a compiere nel tentativo di adeguarsi alle nuove esigenze. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale determina l'interruzione di questa fase di sviluppo, ma fin dall'immediato dopoguerra vengono intrapresi i lavori di ricostruzione.
L'AEM riporta forti danni economici e strutturali con la seconda guerra mondiale, che vengono sanati da forti investimenti negli anni cinquanta, soprattutto con la costruzione di impianti idroelettrici in Alta Valtellina. Negli anni Cinquanta, l'AEM riprende la sua corsa per arrivare a raddoppiare la propria capacità produttiva. Con le nuove centrali nel 1963, AEM raddoppia la capacità produttiva rispetto all’anteguerra, contribuendo così al boom economico iniziato in quegli anni. Nel corso degli anni '60, dopo che nel 1961 è entrata in funzione la centrale termoelettrica di Cassano d'Adda, la questione della nazionalizzazione dell'energia elettrica vede prevalere l'attaccamento del Comune di Milano all'Aem, tanto che con una delibera datata 7 settembre 1964 il consiglio comunale approva all'unanimità la richiesta, poi accolta dall'Enel, di ottenere la concessione per mantenere in vita la municipalizzata.
Nel 1980, per decisione del consiglio comunale milanese i compiti dell'AEM vengono estesi (l'Azienda da "elettrica" diventa "energetica") al gas e alle nuove tecnologie per il riscaldamento urbano.In totale le centrali idroelettriche di proprietà di AEM ad oggi sono 19, di cui 10 in Lombardia, 2 in Friuli, 7 in Calabria. Nel luglio 1981 rileva dalla Edison la gestione del servizio gas per Milano e alcuni comuni vicini. Così, già nel 1982, nel tentativo di liberare l'azienda dal vincolo rappresentato dall'alto prezzo del petrolio, viene presentato il "piano energetico per l'area milanese", i cui capisaldi sono la metanizzazione, il teleriscaldamento, il potenziamento della produzione e distribuzione di energia elettrica. Nel 1984 viene avviato il programma di conversione a metano della rete gas completando l'operazione nel 1994.Nel corso degli anni '90 si avvia il progetto di teleriscaldamento, iniziando dalle zone sud-ovest e Bicocca oltre alla città di Sesto San Giovanni.Nel rispetto della Legge sulla privatizzazione delle società municipalizzate, nel 1996, dopo 86 anni di gestione municipalizzata l'azienda viene trasformata in Società per Azioni (AEM S.p.A) e il 15 luglio 1998 il 49% del capitale è quotato alla Borsa di Milano. Nel 2000 entra anche nelle telecomunicazioni, dando a Milano una rete in fibra ottica per l'accesso integrato di Voce, Internet e Video.
Nel 2001 stringe alleanze con altre società europee dando vita a nuove società come Electrone, Italpower e Plurigas.Nell'ottobre 2007 l'assemblea della società ha approvato la fusione con Asm, l'omologa utility bresciana. La fusione societaria è diventata operativa dal 1ºgennaio 2008. La nuova società è stata chiamata A2A. Prima di diventare A2A, AEM ha incorporato l’azienda di servizi cittadini AMSA.